di Silvia Barra
Dopo aver imparato che cos’è e come funziona la peer-review e conosciuto i protagonisti, in questo terzo e ultimo appuntamento dedicato alla revisione paritaria cercheremo di capire quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi di questo metodo, qual è l’evoluzione prevista e cosa suggeriscono scienziati e editori per migliorare il meccanismo.
Poiché la peer-review è diventata uno strumento sempre più importante negli anni, direi quasi irrinunciabile, a partire dagli anni ‘90 sono stati fatti molti studi per valutare l’efficacia della peer-review. Gruppi di ricercatori e alcune tra le riviste più importanti hanno svolto dei veri e propri “studi clinici” sul processo di revisione paritaria, variandone alcune caratteristiche come età, formazione, nazionalità, esperienza dei revisori, modificando i nomi degli autori per scoprire la presenza di eventuali discriminazioni e così via. Dagli studi, il risultato sostiene che la peer-review è apprezzata più per gli effetti che promette che per la sua reale efficacia.
Analizziamo allora i vantaggi del metodo, per poi passare agli svantaggi.
Vantaggi della peer-review
Il motivo principale per cui la revisione paritaria è diventata uno strumento importante nell’editoria scientifica è che la peer-review porta autorevolezza alla rivista che la utilizza. Riviste senza peer-review sono poco considerate, o da alcuni non considerate affatto riviste degne di nota.
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